E’ ormai tempo di vendemmia e il 2018 si prospetta un’ottima annata.
Lo confermano i dati di Coldiretti, che prevedono una produzione complessivamente in aumento tra 10% e il 20% con circa 46/47 milioni di ettolitri rispetto ai 40 milioni del 2017.
Un risultato in linea con la media dell’ultimo decennio, ma che, come appunto sottolinea l'Associazione di Categoria, riapre la tradizionale sfida per la leadership produttiva mondiale, che vede lo storico testa a testa fra le eterne rivali Italia e Francia.
Sul territorio nazionale ci sono ben 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi, a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia lungo tutta la Penisola.
Insomma, in Italia si beve buon vino di qualità un po’ dappertutto.
Ma noi abbiamo senza dubbio un debole per i prodotti locali, fra i quali possiamo vantare produzioni di pregio come lo Sforzato di Valtellina, primo passito rosso secco italiano a potersi fregiare della certificazione DOCG.
Anche per la nostra Valle dunque le previsioni sono ottimali.
Fanno ben sperare, infatti, i risultati dei test chimici effettuati dagli esperti della Fondazione Fojanini che, analizzando i trend di maturazione dei frutti, hanno rilevato una carica produttiva superiore alla norma e pesi medi dei grappoli sopra la media di circa 5/10 punti percentuali.
Tutti dati che farebbero rientrare l’annata 2018 tra quelle precoci, al pari delle passate 2003, 2009, 2011 e 2015.
Ottime notizie dunque per tutti gli appassionati di enogastronomia e per chi, come noi, ama il proprio territorio e ne apprezza le eccellenze, come il buon vino e, naturalmente, la bresaola.
